Questa storia è di qualche tempo fa ma la ricordo come se fosse oggi: finiti i corsi di Caprera e presa la patente oltre 12 miglia alla Lega Navale di Roma con degli amici anche essi caprerini decidiamo di mettere a frutto le nostre conoscenze marinare e noleggiamo un 11 mt con destinazione Ponza.

Avevamo 4 giorni liberi da lavoro, il primo giorno navighiamo davanti a Nettuno per prendere possesso della barca. Avevamo deciso Ponza perche ci era stato suggerito di ordinare le granseole e tutti eravamo ansiosi di assaggiarle.

Il giorno successivo si parte di buon ora, la partenza tutto bene; in mare aperto dopo un pò che navighiamo si alza vento e mare ……male per me che inizio a soffrire per cui alternavo i turni al timone con la cuccetta e una siringa in mano con prodotti antinausea e avanti così per qualche ora. Finalmente arriviamo, ormeggiamo in rada e scendiamo tutti pronti a mangiare le granseole ….tranne me che ero ancora tutto scombussolato.

Trascorriamo la nostra vacanza serenamente e ripartiamo, a malincuore.

Mi sono ripreso dallo scombussolamento e il ritorno sembra trascorrere da marinaio incallito. Partiti leggermente tardi, in mare aperto troviamo vento e mare.

Il timoniere di turno chiede di andare a prua perchè il rollafiocco si era incastrato non riuscendo a ridurre tela; ero con la cerata per cui decisi di andare con la cintura di sicurezza alla mano, metro dopo metro avanzavo, d’improvviso la prua si inalbera per una onda anomala e avendo appena sganciato il moschettone (oramai navigavamo di notte) fui letteralmente catapultato in aria e volteggiando oltre le battagliole stavo finendo in mare quando, non so come, riuscii ad afferrarmi alle battagliole.

Mentre questo succedeva sentii a poppa una voce che gridava “uomo a mareeee”. Ripresomi dallo spavento urlando dissi che tutto era a posto se qualcuno veniva a darmi una mano per risalire a bordo. Non entrammo a S.Felice Circeo perchè non vedevamo le luci accese e decidemmo di proseguire per Nettuno arrivati che era nottetempo, direi forse quasi l’alba, ormeggiammo e nonostante il giorno iniziato brindammo alla buona riuscita della vacanza con dei boccali di birra.

 

Il racconto di Valfredo Maria


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