Ortodromia e lossodromia
Se vogliamo ora navigare da un punto ad un altro del globo terrestre possiamo intraprendere infiniti percorsi, tuttavia ce ne sono due che possiamo definire particolari: il percorso ortodromico, o ortodromia, e il percorso lossodromico, o lossodromia.
L’ortodromia (che significa percorso dritto) è il percorso più breve in assoluto tra due punti su di una sfera, che perciò ci fa arrivare prima. Immaginiamo che i nostri punti di partenza e di arrivo siano situati entrambi sull’equatore; il percorso più breve è un tratto (arco) dell’equatore stesso. Volendo dare una definizione più generale diremo quindi che l’ortodromia è l’arco di circonferenza massima, minore di 180°, che unisce i due punti.
Il percorso ortodromico forma con gli infiniti meridiani che incontra angoli sempre diversi. Ci sono alcune ortodromie che invece mantengono costante l’angolo con i meridiani: i meridiani stessi e l’equatore.
Al di là di questi casi particolari non siamo in grado di navigare lungo un percorso ortodromico poiché lo strumento che usiamo per seguire la nostra direzione, la bussola, non è in grado di calcolare la continua variazione dell’angolo rispetto ai meridiani. Per fare ciò abbiamo bisogno di un sistema inerziale, la cui presenza non è giustificata a bordo di unità da diporto a causa di vari fattori, quali costi, consumi energetici ecc.
L’altro percorso, la lossodromia (percorso curvo), mantiene costante l’angolo con i meridiani che attraversa, ed è quindi il percorso che riusciremo a seguire con la bussola.
La lossodromia è una curva che si avvolge indefinitamente intorno ai poli, ed è più lunga del corrispondente ortodromica che unisce gli stessi punti. I meridiani ed i paralleli sono lossodromie particolari.
Ortodromia e lossodromia coincidono quando navighiamo su un qualsiasi meridiano (direzione Nord=0°, direzione Sud=180°) o sull’Equatore (direzione Est=90°, direzione Ovest=270°). Quindi in questi casi (cerchi massimi) il percorso più breve in assoluto è anche il percorso ad angolo costante con i meridiani.
A parte questi casi particolari, la contemporanea esigenza di voler navigare lungo il percorso più breve e di mantenere costante l’angolo di questo percorso porta al compromesso della spezzata lossodromica, che trova comunque giustificazione solo per lunghi percorsi come le traversate oceaniche.
Infatti per navigazione di poche decine o centinaia di miglia, la differenza tra ortodromia e lossodromia è considerata trascurabile.
La spezzata lossodromica consiste nell’individuare una serie di punti facenti parte del percorso ortodromico, misurarne le coordinate e unirli con tratti di lossodromia da seguire per la navigazione.
In questo modo non abbiamo seguito il percorso più breve in assoluto, ma ci siamo avvicinati parecchio, e comunque la differenza tra i due percorsi dipende dal numero dei punti intermedi che calcoliamo; più sono e più ci avviciniamo all’ideale ortodromia.
Ci sono dei casi in cui è comunque consigliabile navigare per lossodromia anche se così facendo si compie un tragitto più lungo, ad esempio per evitare le terre e i ghiacci delle alte latitudini.
Miglio
Si è così presa come unità di misura un primo di equatore, (unico parallelo su cui 1’ = 1 miglio) o di un qualsiasi meridiano.
Dividendo i quarantamila km di circonferenza massima terrestre per i 21.600’ che la compongono si ottiene l’ampiezza del primo che misura 1.852 metri (per convenzione internazionale). Il simbolo di questa unità di misura è “M” (si può trovare anche indicato con “mg” o “nm”, nautical mile).
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