Abbiamo approfondito insieme i concetti base della vela, e conosciamo le nozioni di Meteorologia per navigare in sicurezza. Ora facciamo un ulteriore passo parlando dello “Spinnaker” la vela utilizzata nelle andature portanti.

 

Lo Spinnaker

Lo spinnaker è una vela che nasce da due fiocchi (trinchette) cuciti insieme lungo l’inferitura e si usa nelle andature portanti: dal traverso alla poppa piena. La sua forma è quella di un triangolo simmetrico. E’ fatto di nailon e può avere diverse grammature, che si misurano in once. Sulle barche da crociera il più comune è lo 0,75 oz.  Per avere un idea approssimativa delle dimensioni, possiamo dire che la superficie dello spi è uguale a quella della randa e del genoa messe insieme.

In alto, abbiamo l’angolo di penna e due cadute, che alternativamente chiameremo inferitura e balumina. In basso, ci sono due angoli alternativamente saranno bugna e mura. Quando lo spi è ammainato si dice “le due bugne”. Di solito, le due balumine sono una verde (quella di dritta) ed una rossa (quella di sinistra). La penna si riconosce facilmente perché è l’unico angolo con verde e rosso. Comunque, conviene sempre scrivere sull’angolo con il pennarello.

 

Rifare lo spi.

Metodo 1.  Una persona tiene la penna e con la mano segue una caduta fino ad arrivare ad una bugna. Un’altra persona fa la stessa cosa con l’altro lato. Ora si tengono i tre angli uniti e si mette la vela nel sacco, partendo dal basso e non facendo fare giri strani al tessuto. I tre angoli si legano con la cimetta che serve a chiudere il sacco.

Metodo 2. Quando vogliamo issare spi senza il fiocco, che ci permette di sventarlo, o siamo in equipaggio ridotto oppure siamo su una barca di grandi dimensioni, è opportuno giuncarelo spi. Si prende un secchio senza fondo (attenzioni che non sia tagliente) e ci si passa la vela partendo dalla penna. Ogni 2 mt circa si mette intorno alla vela un filo di lana. Quando cazzeremo scotta i fili si rompono e la vela si gonfia.

Metodo 3. Ultimamente, molte barca da crociera vengono dotate di uno spi con la calza. Si tratta di un cilindro di tela con un anello rigido in alto fissato alla penna ed un anello rigido in basso. Si issa lo spi con tutta la calza, poi attraverso un piccolo paranco si issa l’anello più in basso e la vela si apre. Alla fine della manovra avremo la calza arrotolata sella penna. E’ importante non fare giri strani con il paranchino della calza perché ci servirà in ammainata per far scendereil cilindro di tela e chiudere la vela. Questo sistema in teoria è molto buono in pratica………spesso da problemi.

Il circuito:

  • Una scotta va sulla mura e si chiama braccio. Esce dalla pastecca di poppa, passa nel barber, esterna alle sartie, esterna allo strallo, arriva al mascone di sottovento. Deve essere indipendente ed esterna da qualsiasi altra manovra.
  • Una scotta va sulla bugna e si chiama scotta. Esce dalla pastecca di poppa, passa nel barber, esterna alle sartie ed arriva al mascone di sinistra. E’ importante ricordarsi di assicurare il moschettone del braccio e della scotta (anche tra loro) per evitare di perdersi a mare le scotte.
  • La drizza dello spi si riconosce perché esce dall’albero sopra lo strallo di prua e quindi sopra la drizza del fiocco. Si può tenere fissata a base d’albero e poi al momento dell’issata, incocciata sulla penna.
  • Il tangone ha due estremità, le varee. L’una è fissata all’albero, l’altra andrà sul braccio. Il tangone viene tenuto in posizione da due manovre: l’amantiglio o “alto”, che lo sostiene in alto, e il caricabasso, che lo tira verso il basso.
  • Il barber-hauler. Ne esistono due: quello del scotta e quello della braccio. Il primo serve a regolare il punto di tensione della scotta. Il secondo serve a dare al braccio l’angolo ottimale di lavoro.

Importante è non fare nodi alla fine delle scotte perché in caso di necessità si possano filare completamente e quindi ci permettano di scaricare la vela dal vento.

 

Per approfondire l’argomento

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