Il carrello di scotta del fiocco, a cosa serve e come si regola.
A cosa serve e come si regola il carrello di scotta del fiocco. Ce lo spiega Nino, il nostro skipper dalla sua amata Sicilia bedda.
Rolli parzialmente il fiocco, …avanzi carrello di scotta. Riapri tutto fiocco, …riporti carrello indietro. Funziona a meraviglia. Non sono più molti coloro che tormentano questo benedetto carrello facendolo correre continuamente avanti e indietro “come regolazione fine” nell’aggiustare la performance della vela.
Il punto iniziale per avere un fiocco equilibrato è sempre uno. Tracciare una bisettrice all’angolo di bugna e regolare il carrello in modo tale che la scotta rappresenti il prolungamento di detta bisettrice. Da quel punto, a grandi linee, la versione che ci hanno sempre insegnato è che, cito testualmente: “Il carrello serve a modificare la forma della vela e a controllare il twist (lo svergolamento) della balumina. Al diminuire dell’intensità del vento portiamo il carrello in avanti ingrassando la vela e chiudendo la balumina. Al contrario, più aumenta il vento, più il punto di scotta e quindi il carrello vanno spostati indietro”. Questo è l’insegnamento base. Funziona ed è corretto.
Ma giusto per confondere le idee e per non far passare l’idea che basti leggere un blog per aver capito tutto della vela, vi faccio un esempio in cui tutto funziona esattamente al contrario.
Poniamo di avere 12-13 nodi di vento. Bisettrice, prolungamento di scotta. Il vento passa da dodici a quindici nodi. Aumenta la pressione del vento e ci apre la balumina. A questo punto non siamo ancora nella condizione di doverci difendere dal troppo vento, ma vogliamo riportare la performance della vela al precedente valore ottimale e quindi contrariamente all’insegnamento standard, avanziamo di poco il carrello in avanti per richiudere la balumina e ridare potenza al fiocco, magari avendo l’accortezza di spostare altro peso sopravento.
Viceversa, da dodici nodi iniziali passa a otto nodi. Diminuisce la pressione sulla vela ed il fiocco tende ad appoggiarsi sulla sartia perchè la balumina è troppo chiusa ed il poco vento non riesce a percorrere tutta la sua curvatura. Allora indietreggiamo di poco il carrello aprendo leggermente la balumina e vedrete che il fiocco si allontanrerà dalla sartia assumendo una postura più dignitosa.
Semplice, no? ….proprio per niente. Se esagerate in questi piccoli spostamenti, ad avere l’effetto contrario è un attimo. Guardatevela la vostra vela, è un po’ come coi nodi. Un nodo bello a vedersi è quasi sempre un nodo fatto bene. Fate quindi ricorso alla vostra sensibilità, perchè ogni regolazione è come sulla curva di una sinusoide con un orizzonte centrale.
Poi vorrei sfatare il mito dei filetti sempre e per forza orizzontali. Se avete più mare che vento, regolate carrello e scotta fintanto che i filetti sopravento stiano alzati di almeno trenta gradi dando più potenza alla vela.
Aggiungo solo una dritta solitamente molto controversa. Se avete su un fiocco non rollabile ed una randa tutta terzarolata e lo sbandamento dovesse essere ancora eccessivo, provate a portare il carrello tutto indietro. La parte vicino alla penna si aprirà totalmente, il suo filetto di riferimento si alzerà in verticale, il che significa che quella parte è andata in stallo e ha perso la sua portanza e quindi la sua forza di sbandamento, mentre la parte bassa della vela, continuerà ad assere il motore del fiocco ma con un momento di sbandamento decisamente minore.
Provare per credere.
Nino
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